Dalla tecnologia
un aiuto per uscire dal fumo
di Andrea Sicco
Il primo che
ebbe l'idea fu un americano, Herbert A. Gilbert, che depositò il
proprio e primo brevetto in data 17 agosto 1965. Il principio era
quello di sostituire il fumo prodotto dalla combustione di carta e
tabacco con vapore aromatizzato e, talvolta, addizionato con
nicotina.
La prima "e-cigarette" fu comunque sviluppata in Cina, per la ditta Ruyan,
da Hon Lik. Quel brevetto, inerente un dispositivo a ultrasuoni, è
attualmente esteso a tutto il mondo. Oggi, la maggior parte di questi
piccoli dispositivi elettronici a forma di tradizionale sigaretta,
utilizza un sistema differente e basato su vaporizzatore in grado di
nebulizzare la soluzione contenuta nella cartuccia integrata,
mediante un processo di riscaldamento. In Italia, la RML, titolare
del marchio "Smoxy", detiene il brevetto con vaporizzatore "usa
e getta" e filtro rivestito in carta. La società IDIB risulta
essere la prima ad aver studiato, prodotto e lanciato sul mercato il
pacchetto con caricabatteria integrato e spina italiana. Ora,
entriamo più nel dettaglio.
La sigaretta
elettronica è uno strumento dotato di una batteria ricaricabile (con
più di 3,7 Volt di tensione) che consente di inalare il vapore di
una soluzione composta da glicole propilenico, glicerolo, nicotina
(in quantità variabile o assente) e aromi. Non essendovi
combustione, però, non vi è alcun rischio cancerogeno legato a tale
processo. Quando l'utilizzatore inala, attraverso il filtro, il
flusso d'aria viene individuato da un sensore presente nella
batteria, attivandola. Quest'ultima, a sua volta, alimenta il
vaporizzatore (atomizzatore) che riscalda la soluzione liquida,
contenuta in una cartuccia presente nel "filtro" o in un apposito
serbatoio (Tank), che inumidisce un avvolgimento "ad archetto"
presente sulla sommità dell'atomizzatore stesso. Il vapore generato
viene inalato dall'utilizzatore, che ne trarrà la sensazione, anche
visiva, di fumare una sigaretta di tabacco. Il LED solitamente di
colore rosso scuro posto sull'estremità del dispositivo, simula il
tipico colore rosso della combustione di una tradizionale sigaretta.
E per la salute?
Nel settembre 2012, al meeting della European Respiratory Society a
Vienna, la Dott.ssa Christina Gratziou (Università di Atene) ha
presentato proprio uno studio che evidenzia come, in 32 soggetti
fumatori e non, l'utilizzo per circa una decina di minuti di una
sigaretta elettronica determini un broncospasmo con aumento della
resistenza delle vie aeree fino ad un massimo del 206% nei non
fumatori e del 220% nei fumatori. Pertanto, sembrerebbe che
utilizzare questi dispositivi non sarebbe una soluzione per problemi
come quelli legati ad una broncocostrizione.
5/28/2013 04:57:00 PM
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