Nuove regole per grandi e piccole
realtà turistiche del Bel Paese
In base a quanto imposto
dalla direttiva n° 28 del 2009 del piano europeo sull'energia, in
relazione alla cosiddetta "strategia 20-20-20", (accordo che
obbliga tutti i paesi europei alla riduzione dei rispettivi consumi
di energia e delle rispettive emissioni di CO2 del 20% pur
incrementando la quota di energie rinnovabili impiegate al 20%) gli
obblighi specifici per ciascuna nazione sono stati modulati con
riferimento ad alcuni fattori come, per esempio, il livello di
industrializzazione, il numero di abitanti, i fattori climatici, la
disponibilità di risorse proprie, il PIL, ecc... al fine di
assegnare un obiettivo raggiungibile da ogni paese membro.
Il nostro specifico
obiettivo, entro il 2020, è del 17% di energia derivante da fonti
rinnovabili. Non si tratta di un traguardo facoltativo ma di un
obbligo con tanto di regole e relative sanzioni in caso di
inadempienza dello stesso. Uno stato membro che abbia recepito la sua
quota di energia da fonte rinnovabile al 2020, deve ripartire tale
quota con gli enti locali di riferimento utilizzando, per la
suddivisione, gli stessi criteri utilizzati in Europa, trasferendo
dal 2012 le responsabilità dalle regioni alle provincie e ai comuni.
Il livello di
responsabilità dei comuni è destinato quindi a crescere
notevolmente. L'Europa, anche per tale ragione, ha pensato di
stipulare un patto con i sindaci al fine di rendere le realtà locali
più protagoniste proprio in tema di energia. Un protagonismo che
produrrà una vera competizione tra i territori e la necessità di
ripartire debiti e crediti con la compravendita di energia tra comuni
virtuosi e non. I comuni dovranno iniziare da un vero e proprio piano
energetico, da un indispensabile quadro conoscitivo a livello
territoriale dei propri consumi e delle proprie potenzialità. Si
dovrà redigere un documento che descriva dove siano allocati i
consumi, come si possa essere più efficienti anche integrando
energia da fonte rinnovabile, conoscendo quali e quanti edifici siano
da riqualificare, quanti impianti fotovoltaici si possano installare,
quanto solare termico sia necessario, quanti impianti a biomasse o a
biogas siano realizzabili, ecc... Per il 2050 sarà obbligatorio
consumare, per l'80%, energia da fonti rinnovabili. Ogni individuo
dovrà rendere conto del proprio percorso energetico e dovrà essere
nelle condizioni di compiere tutte quelle azioni che possano fare di
lui un cittadino virtuoso anche dal punto di vista energetico. Chi
non raggiungerà l'obiettivo sarà obbligato a colmare la differenza
tra risultato ottenuto e obiettivo mancato, mediante l'acquisto di
energia elettrica generata in modo rinnovabile dagli altri stati
membri che avranno cioè superato il loro target.
"Alassio Smart City",
una realtà turistica nella quale concretizzare un'efficace
integrazione delle fonti energetiche tradizionali con quelle
alternative. Occorre avviare un autentico processo di
riqualificazione delle aree esistenti degradate per renderle
finalmente efficienti, utili ed al servizio di residenti e turisti,
una gestione più consapevole delle aree antropizzate, senza
trascurare il fatto che tanto più una città si estende, tanto più
cresce la sua impronta ecologica. Non ci si può più accontentare di
promesse elettorali, i cittadini chiedono ed esigono soluzioni
concrete.
Ci dobbiamo forse
rassegnare ad un Alassio come Fedora?
"Al centro di Fedora,
metropoli di pietra grigia, sta un palazzo di metallo con una sfera
di vetro in ogni stanza. Guardando dentro ogni sfera si vede una
città azzurra che è il modello di un'altra Fedora. Sono le forme
che la città avrebbe potuto prendere se non fosse, per una ragione o
per l'altra, diventata come oggi la vediamo. In ogni epoca qualcuno,
guardando Fedora qual era, aveva immaginato il modo di farne la
città ideale, ma mentre costruiva il suo modello in miniatura, già
Fedora non era più la stessa di prima, e quello che fino a ieri era
stato un suo possibile futuro ormai era solo un giocattolo in una
sfera di vetro..." (da Le città invisibili di Italo Calvino).