"...Nella ragnatela dove e quando i
sogni digitali diventano idee elettroniche"
di Andrea Sicco
Internet è tuttora definito come il
più vasto e funzionale sistema di comunicazione via computer e linea
telefonica più esteso al mondo. Sviluppato come evoluzione della
rete "ARPANET" (nata nel 1969 da un progetto del Pentagono per
connettere tra loro, e ad alta velocità, alcune e potenti
postazioni-computer), in pochi anni si è esteso a decine e decine di
nodi, ampliandosi sempre di più, dando luogo a numerose
interconnessioni ed avviandosi a diventare quel servizio che tutti
noi conosciamo ed utilizziamo quotidianamente.
L'insieme delle informazioni in
transito, raccolto e distribuito in modalità ipertestuale, da cui il
nome "WWW" (World Wide Web) ovvero "ragnatela estesa a tutto il
mondo", non è nato come Internet e non va pertanto confuso,
inteso, identificato come Internet ma è più recente, risale al 1989
e la sua introduzione si deve a un'iniziativa del CERN di Ginevra che
ha voluto, in tal modo, facilitare e migliorare lo scambio di dati e
di informazioni tra i ricercatori. Il protocollo noto come "HTTP"
o "HyperText Transfer Protocol"
(protocollo di trasferimento di un ipertesto), facilita la creazione
di ipertesti e la navigazione tra di essi. Un opportuno linguaggio
ipertestuale, il famoso "HTML" o "HyperText
Markup Language" (linguaggio a marcatori per ipertesti),
permette di impostare i documenti in formato standard; mentre un
programma di riconoscimento (il browser) ne consente la lettura.
Con il passare degli anni, la grande
rete commerciale globale ha portato innovazioni di grande impatto,
moltiplicando l'inventiva ed estendendosi in un modo tale che
solamente quando è in corso se ne può comprendere la portata.
Inizialmente, servizi come l'Instant
Messaging e i Social Network furono ideati sfruttando una rete
planetaria con funzione principale di condivisione delle informazioni
ma, attualmente, Internet indica nuove esigenze alle quali rispondere
con applicazioni di telecontrollo, telemetria e sicurezza che
consentano di appoggiarsi ad una infrastruttura mediante la quale sia
possibile monitorare ed operare su qualsiasi oggetto e da ogni parte
del mondo. La telemedicina, ad esempio, permette di eseguire diagnosi
a distanza su pazienti nei luoghi più disagiati del pianeta.
L'esigenza di collegare al web oggetti di uso comune, di elettronica
indossabile, di elettronica di bordo ed elettrodomestici, ottimizzerà
ulteriormente la nostra vita. Il web consentirà la creazione di
nuovi modelli di calcolo sulla base delle attività quotidiane di un
singolo individuo, di monitorare le condizioni ambientali
circostanti, di operare a distanza con sistemi basati su realtà
virtuale.
Nell'ambito dell' "Industria 4.0" o
industria del futuro, macchine ed interi insediamenti produttivi
interagiranno, comunicheranno tra loro e con l'operatore, per
migliorare la produttività e, soprattutto, la sicurezza, grazie
all'estensione industriale di quella che è già definita "Industrial
Internet of Things". In questo scenario, sarà quanto mai
necessario rendere possibile il potenziamento proprio
dell'infrastruttura Internet per supportare l'incremento del flusso
di dati che vi si riverseranno e per fornire l'accesso alle miriadi
di dispositivi con relativa richiesta di connessione. Non è infatti
una semplice casualità che Internet sia passata al "protocollo
Ipv6"; protocollo che estende a 232 gli
indirizzi di rete disponibili. Le applicazioni fisse come, per
esempio, gli elettrodomestici e i sistemi di sicurezza intelligenti,
si appoggeranno alla rete cablata ma le applicazioni mobili,
indossabili e presenti in luoghi non cablati, richiederanno
necessariamente una rete wireless, la cui tecnologia non risulta
ancora ben definita. La telefonia mobile "LTE" o ed il futuro "5G" si confermeranno come tecnologie di fondamentale
importanza. Il mondo della ricerca punta molto anche sulle
connessioni wireless "punto-punto" o "punto-multipunto" su "bande ISM", peraltro, meno complesse e meno costose delle reti
cellulari. Risulterà necessario l'utilizzo di apparati che
consentano collegamenti a grande distanza, mantenendo potenza di
trasmissione e di basso consumo.
Il tutto darà lavoro a nuovi e più
numerosi produttori, da quelli impegnati nella produzione di "microcontrollori low-power" sino ad arrivare a quelli che
produrranno "soluzioni RF".
Per concludere, e per fare un esempio,
i "protocolli Long Range" recentemente sviluppati, grazie alla
capacità di minimizzare l'effetto del rumore, permetterebbero già
di rendere leggibili deboli segnali trasmessi con potenze
ridottissime.
6/12/2015 04:56:00 PM
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