(Alassio, 23 novembre 1931 – Pietra
Ligure, 21 febbraio 2014) è stato un calciatore italiano, di ruolo
terzino sinistro.
Dopo gli esordi con la Sestrese, passa al Como in Serie B.
Nel 1955 si trasferisce al Torino, squadra con cui esordisce in
massima serie il 2 ottobre 1955, in occasione del successo esterno
sull'Atalanta e con cui disputa tre stagioni in Serie A,
collezionando 55 presenze nella massima serie, imponendosi come
titolare solo nell'ultima (1957-1958).
Negli anni seguenti gioca con il Bari, con cui totalizza 37
presenze complessive, di cui 25 in Serie A.
Chiude la carriera in Serie C con la Reggina.
In carriera ha totalizzato complessivamente 80 presenze in Serie A
e 74 in Serie B.
È stato allenatore di squadre
giovanili come l'Auxilium di Alassio, formazione juniores con cui ha
vinto nel 1966-1967 la Coppa
Bacigalupo. Nel
2006 ha allenato i pulcini dell'Andora Calcio. Nel 2009, i pulcini
del Baia Alassio 1921 Cisano.
ALASSINO D'ORO A IVO BRANCALEONI
Sono talmente tanti i ricordi del Grande Ivo che non saprei neppure da dove e da quali iniziare...
L'ultima volta, circa un anno fa,
pedalando in salita, passando in bicicletta davanti al cortile della
tua abitazione, eri lì, come sempre impegnato "a mettere ordine in
campo". Mi sono fermato un attimo, ti ho salutato e... e quello è
diventato il mio ultimo saluto ad un uomo che ci ha insegnato come il
calcio non sia solo uno sport ma anche una rappresentazione diversa,
severa, difficile ma divertente della vita.
Secondo alcune indiscrezioni, eri un
combattente, uno che non mollava mai, un esempio per tutti.
Personalmente ti ricordo come una persona tanto schiva quanto
riservata ma dal cuore forte e tenero al tempo stesso. Per esempio,
non ti ho mai sentito parlare delle tue esperienze nel mondo del
calcio o del Grande Torino ma nei tuoi insegnamenti c'era tutto
quello che avevi imparato, giocando ad alti livelli.
Quando qualche discolo disertava gli
allenamenti, tu, puntualmente, sapevi dove cercarlo e trovarlo,
entrando all'oratorio dei Salesiani, ed osservando, da dietro alle
porte e per qualche minuto, chi stava giocando in quel momento. Poi
andavi via, senza dire nulla.
Per tantissimi anni hai insegnato, a
generazioni e generazioni di ragazzi di Alassio, come stare in campo,
come affrontare la vita, come far perdere la pazienza agli altri,
facendo girare bene la palla, con equilibrio, con grinta, con
concentrazione. Ricordo nitidamente che: "Quando un avversario
picchia, significa che è disperato. Vince chi sa giocare meglio la
palla e non chi vuole solamente far del male agli altri..."
Anche in questi brevi e semplici
concetti si celava Ivo Brancaleoni e si cela la bellezza del calcio.
2/24/2014 05:12:00 PM